L’educazione, via per la pace.

“In questi giorni siamo stati sconvolti da qualcosa di tragico: la guerra. Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada. E non smettiamo di pregare, anzi, supplichiamo Dio più intensamente. Per questo rinnovo a tutti l’invito a fare del 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, una giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina. Una giornata per stare vicino alle sofferenze del popolo ucraino, per sentirci tutti fratelli e implorare da Dio la fine della guerra.

Chi fa la guerra, chi provoca la guerra, dimentica l’umanità. Non parte dalla gente, non guarda alla vita concreta delle persone, ma mette davanti a tutto interessi di parte e di potere. Si affida alla logica diabolica e perversa delle armi, che è la più lontana dalla volontà di Dio. E si distanzia dalla gente comune, che vuole la pace; e che in ogni conflitto è la vera vittima, che paga sulla propria pelle le follie della guerra. Penso agli anziani, a quanti in queste ore cercano rifugio, alle mamme in fuga con i loro bambini… Sono fratelli e sorelle per i quali è urgente aprire corridoi umanitari e che vanno accolti. Con il cuore straziato per quanto accade in Ucraina – e non dimentichiamo le guerre in altre parti del mondo, come nello Yemen, in Siria, in Etiopia… –, ripeto: tacciano le armi! Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza. Perché chi ama la pace, come recita la Costituzione Italiana, «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali» (Art. 11).”

Con queste parole Papa Francesco, all’Angelus di Domenica 27 Febbraio, invita ognuno di noi a farsi operatore della tanto agognata pace.

La reale attuazione delle sue parole e di quanto recita la Costituzione della Repubblica, passa in modo inequivocabile attraverso l’educazione e perciò attraverso la scuola.

È l’educazione l’”arma” più potente per attuare la pace, per farla diventare terreno fertile di ogni convivenza civile, di ogni progresso, di ogni cultura. È necessaria l’educazione! Perché la pace inizia dal cambiamento del cuore dell’uomo, dal cambiamento del cuore di ognuno di noi. Solo così ognuno, nel suo pur piccolo ambito, potrà essere operatore di pace contribuendo al suo accadere.

 

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